Vi presento Cristina, la mia amica di una vita e allo stesso tempo vi presento la Dottoressa Nocelli, dirigente medico in Pneumologia.
Come mai?
In questo ultimo periodo il tema principale trattato da tg, radio, chat whatsapp, videocall ecc… è stato il Covid e a dire il vero lo è ancora. Su vivereapois ne ho parlato pochissimo perché volevo trovare un modo speciale per farlo e credo proprio di averlo trovato: intervistare Cristina!
Perché ho scelto lei? Beh… perché è una donna, una mamma, una moglie, un medico e una mia carissima amica 😉
Ciao Cristina, ci conosciamo praticamente da sempre, dai tempi del Catechismo, e di strada ne hai fatta! Sin dalle elementari il tuo sogno nel cassetto era quello di diventare Medico e, dopo anni di studio e sacrificio, ci sei riuscita! Ci racconti cosa ha significato per te raggiungere questo traguardo?
È vero, diventare medico credo sia stato il solo obiettivo, o uno dei pochi, che ho perseguito fin da bambina senza mai mollare. Riuscire a coronare questo sogno, non lo nego, mi ha regalato una grande soddisfazione. Ho lavorato duramente per raggiungere questo traguardo e adesso mi piace svegliarmi la mattina per fare quello che voglio da sempre.
Ecco, l’altro obiettivo della mia vita era quello di creare una famiglia. Non avevo fatto bene i conti però con il fatto che conciliare lavoro e famiglia non è sempre facile. Il mio lavoro occupa molto tempo e, anzi, spesso sono costretta a dedicargliene meno di quello che vorrei per non togliere ulteriore spazio ai miei bambini. Non sempre riesco ad accordare le due cose senza fatica e sensi di colpa e questo può diventare motivo di stress e stanchezza. Credo, però, che la vita sia fatta di scelte e priorità e che se queste si hanno bene a mente, una soluzione si trova sempre. E poi, per mia fortuna, posso contare sull’aiuto indispensabile di marito, nonni e zii.
Il periodo COVID 19 è stato davvero un periodo molto difficile e descriverlo senza diventare prolissa e retorica non è semplice. Io e mio marito siamo entrambi impegnati nel settore sanitario e questo, chiaramente, ci ha reso più esposti e vulnerabili. Da subito abbiamo cercato di salvaguardare le persone a noi più vicine, in particolare i nonni, tra tutti i più a rischio. Questo, però, ha significato allontanarci nostro malgrado da loro, dovendo così fare a meno della loro vicinanza e del loro aiuto. E non è stato piacevole, per più ragioni.
Con i bambini siamo stati chiari e sinceri. Abbiamo spiegato, senza troppo allarmismo ma senza superficialità, che a causa di un virus contagioso saremmo dovuti stare a casa per un po’, per stare più al sicuro e che sarebbe stato meglio evitare baci e abbracci - per la felicità del bambino più grande che odia ogni forma di contatto eccessivo!-
Entrambi hanno dovuto cambiare notevolmente le loro abitudini: niente giochi nei parchi all’aperto, niente attività sportive, niente amici a casa e, soprattutto, niente scuola; solo compiti e didattica a distanza. Non credo sia stato semplice per loro, ma si sono fidati di me e del papà e come piccoli adulti hanno rispettato tutte le regole che gli abbiamo imposto. Non è stato sempre facile gestire le emozioni, le loro e le nostre, ma i bambini sanno adattarsi meglio di noi ai cambiamenti… e comunque ora si stanno godendo tutte le promesse che ci hanno estorto durante la quarantena. E come non ripagarli dei sacrifici fatti?!
Ai miei bambini auguro libertà. Spero per loro che possano essere sempre liberi. Liberi di scegliere, di esprimersi. Che siano liberi dai pregiudizi e dai preconcetti. Credo che questo sia il primo passo verso la felicità.
Cristina, o come ti chiamo io… Befy 😊 Grazie per aver condiviso con me e con le lettrici di vivereapois.com un po’ della tua vita. Per quello che conta, io sono davvero fiera di te e orgogliosa di essere tua amica 💓
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Sono Francesca, mamma, moglie, figlia, sorella e amica.
Amo scrivere, leggere, guardare serie tv, andare al cinema, parlare, parlare, parlare e... ridere!